Mazzata sul poker online USA
L’abbiamo sempre detto: negli Stati Uniti non si scherza col poker online. La legge e’ ancora molto severa e punisce i giocatori che vengono beccati a giocare a poker online e punisce i manager delle poker room che si trovano in territorio americano. Questo e’ successo in passo diverse volte, basti pensare alla pene inflitti ad alcuni manager di Bwin e di Party Poker. Il fine settimana scorso il mondo del poker su Internet in quel Paese ha subito un gravissimo colpo, quando addirittura agenti dell’FBI hanno arrestato i fondatori dei piu’ grandi siti di poker che operano negli Stati Uniti, anche se non potrebbero, visto che li’ vige ancora la legislazione UIGEA del 2006 che rende il gioco poker online illegale. I federali, in particolare, hanno arrestato i fondatori dei colossi Poker Stars, Full Tilt ed Absolute Poker. Sinceramente a noi questa notizia non ha sorpreso molto visto che in diversi articoli di mesi passati ci siamo piu’ volte chiesti come mai i manager di queste poker room operanti negli Stati Uniti in maniera illegale non venissero arrestati. Quel giorno, purtroppo, e’ arrivato. Il messaggio e’ chiaro: nonostante gli sviluppi recenti in alcuni stati degli US volti a legalizzare il gioco poker su Internet, le cose sono rimaste allo status quo e gli appassionati di Texas Holdem non possono giocare online. Andando nello specifico queste poker room sono state accusate di aggirare la legge che vieta di eseguire transazioni finanziare usando carte di credito legate al gioco online. I federali hanno scoperto che le suddette poker room aggiravano quest’impedimento mascherando le transazioni finanziarie come acquisti di prodotti come gioelli, fiori ed addirittura palline da golf, creando dei deals con banche piccole ed in difficolta’ economiche. Questi arresti hanno interessato persino il celebre Wall Street Journal che si e’ espresso dicendo che essi andranno a distruggere l’ecosistema del gambling online, che nell’ultimo anno ha visto un giro d’affari di circa 16 miliardi di dollari, con 1.8 milioni di giocatori che hanno giocato su quei siti almeno una volta nel 2010. Purtroppo questa avvenimento rendera’ piu’ difficile la regolamentazione del poker on line negli Stati Uniti.
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Administrator il aprile 17, 2011 alle 6:07 pm, ed è archiviato come Varie. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |