WSOP senza pubblicita’

Un altro effetto negativo del “Black Friday” e’ stato quello di impedire alle poker room bloccate dale autorita’ di poter eseguire qualsiasi tipo di pubblicita’ nel corso dell’evento di poker piu’ seguito al mondo. Come potete ricordare negli anni passati tutti noi appassionati del gioco poker e delle WSOP abbiamo potuto vedere sui felt dei tavoli al Casino Rio i loghi delle poker room che hanno investito milioni di dollari in pubblicita’. L’anno scorso, ad esempio, Everest Poker spese circa $10 milioni per essere l’unico sponsor della manifestazione. Quest’anno la musica cambia ed e’ un’opportunita’ persa per i siti poker davvero incredibile. Sembra un paradosso: nel corso del torneo di poker piu’ seguito al mondo, nessuna poker room puo’ fare pubblicita’. Ad avvantaggiarsene sono state altre societa’ che commercializzano prodotti di diversa natura. Per esempio, GoDaddy, che e’ una societa’ di web hosting, ha puntato sulle WSOP sostenendo un investimento molto ragionevole e di successo, secondo noi, perche’ attraverso la grande visibilita’ riesce ad attrarre milioni di giovani e meno giovani in tutto il mondo. GoDaddy, del resto, ci ha abituati a questo tipo di pubblicita’ colossali che unisce sexy donnine (nella foto la GoDaddy Girl Candice Michelle) ad eventi sportivi molto seguiti negli Stati Uniti come il SuperBowl e le gare automobilistiche Nascar. Comunque, dobbiamo dire che il “Black FRiday” ha davvero rivoluzionato il poker online negli Stati Uniti da ogni punto di vista. Lo ha ucciso. Siamo molto vicini ai players americani e speriamo davvero che l’Internet poker verra’ presto legalizzato come da noi in quel Paese che, paradossalmente, ha regalato questo gioco al mondo intero.

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